Annona reggina, il "pane" degli dei - CULT and Social

Annona reggina, il “pane” degli dei

Di origine tropicale, l'annona è ormai da secoli un frutto tipico di Reggio Calabria, dal gusto particolarissimo e dalle mille proprietà

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Pare che il celebre Mark Twain (l’autore di Le avventure di Tom Sawyer e Huckleberry Finn per intenderci) ne andasse matto, tanto da definirlo “il frutto più delizioso conosciuto dall’uomo“. Il botanico Berthold Carl Seemann, invece, diceva che il suo sapore “supera quello di ogni altro frutto e – che – Haenke aveva perfettamente ragione quando lo chiamava capolavoro della natura”.
Stiamo parlando, ovviamente, dell’annona, “a nona” o “i noni” in dialetto reggino, un frutto dalle origini e dal gusto esotico la cui coltivazione (e consumo) a Reggio Calabria si perde nei secoli.

Annona di Reggio, prodotto De.c.o.

Considerato il “pane degli dei”, il suo nome forse deriva dall’antica dea italica “Annona”, divinità dell’abbondanza e dei raccolti, spesso rappresentata insieme a Cerere e raffigurata con delle spighe in mano. Il suo nome scientifico è Annona Cherimola o Cherimoya e ha origini sudamericane (Perù, Ecuador, Bolivia, Colombia) ma le piantagioni di questo delizioso frutto sono documentate sul nostro territorio da più di 200 anni.

Le condizioni ambientali e climatiche, infatti, hanno permesso all’annona di diventare protagonista delle coltivazioni reggine tanto da essersi conquistata la Denominazione comunale di origine (De. c. o. ), “Annona di Reggio”.

Un cuore dal fiore “ermafrodito”

Dalla forma di un cuore o spesso di un cono, l’annona ha una buccia irregolare, di diverse gradazioni di verde, e con un peso che in media si aggira sui 200 grammi ma che può superare anche i 900 grammi.

All’interno, il frutto è ricco di semi duri e scuri (simili a quelli dell’anguria).

L’albero di annona fiorisce a maggio mentre la maturazione del frutto si colloca tra fine agosto e settembre e la raccolta comincia quindi tra fine settembre e inizio ottobre.

Piccola curiosità: il fiore dell’annona è “ermafrodito” poiché contiene sia gli organi sessuali maschili che quelli femminili che però hanno periodi di maturazione sfalsati. Per cui, l’impollinazione viene incrociata e mediata da un piccolo coleottero oppure ovviando col piantare, come suggerisce il “sapere contadino”, “femmina e maschio”: perché più piante ci sono maggiore è la probabilità di avere contemporaneamente fiori maschi e fiori femmine.

Altro che lifting…

Passando ai valori nutrizionali, l’annona è un frutto molto nutriente con un elevato apporto di zuccheri e tuttavia poco calorico: 100 grammi di annona apportano infatti circa di 70 Kcal.

Non solo. E’ ricca di potassio, vitamina C, proteine e fibre. E, per la gioia di chi vuole restare “giovane”, contiene anche un pool di antiossidanti che contribuisce a combattere i radicali liberi fungendo da vero e proprio antirughe naturale.

Un frutto ‘al cucchiaio’

Il suo sapore è delicato e la consistenza densa e cremosa, quasi come un gelato. Col suo gusto inconfondibile e pastoso, l’annona può essere gustata semplicemente “al cucchiaio”, tagliandola in due e privandola dei semi. Ma grazie alla sua versatilità può essere impiegata come ingrediente nella preparazione di frullati, sorbetti, yogurt, macedonie e insalate.

Viene molto utilizzata anche in pasticceria per realizzare sia dessert che gelati, ma soprattutto marmellate e liquori.

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