Chi non ride è fuori moda: tra risate e riflessioni il racconto di Giacomo Battaglia
Ieri sera la quarta edizione della kermesse nella splendida cornice del castello Aragonese all'insegna del varietà e del tributo al compianto artista reggino
“Ciao Giacomo grazie”. Si è concluso così ieri sera con il saluto a Giacomo Battaglia, il vero protagonista della serata, l’evento “Chi non ride è fuori moda” in piazza Castello a Reggio Calabria.
Giunta alla IV edizione il “racconto e non il ricordo” come ha sottolineato Gigi Miseferi sul palco, la serata è stata spumeggiante, all’insegna dell’allegria ma anche della riflessione. Un vero e proprio varietà, come il “Bagaglino” di cui la “premiata ditta” Battaglia & Miseferi è stata parte integrante per anni, con un susseguirsi di artisti, comici, musicisti, ballerini e gente dello spettacolo per tributare il compianto artista reggino.
L’eredità di Giacomo Battaglia
“Questa serata e più in generale questo spettacolo, è sicuramente un lascito testamentario, un’eredità che Giacomo Battaglia ci ha lasciato. Ritengo che le persone che non ci sono più, che non abbiamo più fisicamente vicine, in qualche modo riescono comunque a indicarci la strada, per tenerci legati insieme” ha affermato il sindaco Giuseppe Falcomatà portando i saluti dell’amministrazione comunale all’inizio della kermesse per celebrare l’attore e intrattenitore reggino.
Tra le autorità sul palco della kermesse anche il consigliere metropolitano delegato alla cultura, Filippo Quartuccio che ribadito il sostegno e il supporto all’evento da parte del sindaco e di tutta l’amministrazione.
A condurre la serata, in una splendida Piazza Castello illuminata, sotto la direzione artistica di Alessandro Tirotta e l’organizzazione di Angela Battaglia, è stato l’amico e collega di sempre di Giacomo Battaglia, Gigi Miseferi.
Il pubblico reggino ha risposto con grande partecipazione, a testimonianza dell’affetto che ancora nutre per il grande artista reggino scomparso prematuramente negli anni scorsi e nonostante i tanti eventi previsti in città nel corso della stessa serata.
L’allegria del varietà
Allegri gli interventi di Pasquale Caprì con l’immancabile imitazione del sindaco Giuseppe Falcomatà e del dottor Edoardo Lamberti Castronuovo, entrambi divertiti dalle gag del comico reggino.
Allegro l’intervento del Magico Alivernini, a metà tra mago e comico, anche lui parte del Bagaglino per anni, con un umorismo che ha conquistato il pubblico e una chiusura con un bellissimo invito a godere della vita perchè troppo breve.
Grandi risate anche con il cabarettista palermitano Ernesto Maria Ponte, all’insegna di una comicità siciliana perfettamente in linea con quella calabrese, che si è dilungato sull’evoluzione (o involuzione della cucina), dalle “palle” di gelato al “letto di omosessuali incazzati”, ossia il “finocchietto selvatico”, alle dinamiche della separazione di oggi e del marito che torna “alla casa del padre”.
Sul finale, allegria anche con Filippo Caccamo, il tiktoker famoso per le sue “Filippiche”, sul mondo della scuola che si è soffermato sulle gite scolastiche, la correzione dei compiti e la vita dei docenti in generale, con la partecipazione sentita delle tante insegnanti e dirigenti scolastiche presenti all’evento.
Siparietto con Giuseppe Garibaldi, partecipante del Grande Fratello, premiato per aver portato il volto sano della Calabria in tv.
Musica, danza e arte
Non è mancata la musa dell’arte, con la ballerina reggina Samuela Piccolo e con il performer e artista Quintino Aroi che ha realizzato sul momento una gigantografia del volto di Giacomo.
Impeccabili gli intermezzi musicali della Brass Band del teatro Cilea diretta da Demo Morselli, e la musica di Marcello Cirillo che ha allietato la serata con canzoni della musica italiana vecchie e nuove accompagnate dai cori del pubblico. “Un pubblico che porterei a Sanremo – ha detto Marcello – orgoglioso sempre di più di essere calabrese”.
A sorpresa il cantante reggino Lio, che ha portato sul palco la canzone che gli ha fatto conquistare il secondo posto a Castrocaro.
Le riflessioni e i saluti dell’”anima”
Profonde, infine, le riflessioni con il maestro Roberto Caridi, grande amico di Giacomo, e con Maurizio Mattioli che nel ricevere il premio alla carriera, tra gag e battute, supportato da Miseferi ha raccontato quello che era quasi “un fratello” commuovendosi e facendo commuovere.
E poi il saluto finale, tutti insieme sul palco, e appuntamento al prossimo anno. “Il racconto di Giacomo – ha concluso Miseferi – è come una pianta del cuore, dell’anima, che è stata curata e che continuerà ad esserlo, perchè lui amava la sua città e Reggio continua a ricambiarlo col suo affetto genuino”.
Guarda i reel sul canale Instagram di Cult, di Pasquale Caprì, Samuela Piccolo e Filippo Caccamo