Gennaro Musella, vittima di mafia: il ricordo 43 anni dopo
Il 3 maggio 1982 Gennaro Musella fu ucciso da un attentato mafioso a Reggio Calabria. La figlia Adriana ne custodisce la memoria 43 anni dopo
Era una mattina luminosa e calda, quella del 3 maggio 1982. Gennaro Musella, ingegnere originario di Salerno ma da tempo residente in Calabria, uscì di casa come ogni giorno. Alle 8:20, salito sulla sua auto, fu vittima di un attentato mafioso brutale: un’esplosione devastante, provocata da una carica di tritolo nascosta sotto il sedile, lo uccise sul colpo. La città di Reggio tremò, sconvolta da un boato che spezzò la quotidianità e segnò per sempre una famiglia e un’intera comunità.
L’integrità che costò la vita: chi era Gennaro Musella
L’ingegnere Gennaro Musella aveva progettato importanti opere pubbliche, tra cui il porto di Bagnara. Secondo le inchieste, si oppose con fermezza a logiche corruttive e agli interessi delle cosche mafiose locali. La sua integrità professionale fu la causa della condanna a morte decretata dalla criminalità organizzata.
Il racconto di Adriana Musella
A 43 anni da quel giorno, la figlia Adriana Musella continua a raccontare la storia del padre, mantenendone vivo il ricordo. «L’auto esplose, volando in aria prima di ricadere a terra accartocciata. Una colonna di fumo nero oscurò il cielo, mentre sull’asfalto restava solo l’eco del dolore. Mio padre morì così, in una terra che aveva imparato ad amare, sognando di trasformarla in una seconda Positano».
«Mio padre non era un eroe, ma un uomo semplice che ha avuto il coraggio di ribellarsi all’arroganza mafiosa. Quel giorno è morto lui, e con lui una parte di me. Ma oggi – conclude – nessuno può più uccidermi: è già successo quel 3 maggio del 1982».
Un anniversario per non dimenticare
Nel 43° anniversario della morte di Gennaro Musella, oggi 3 maggio 2025, la città di Reggio Calabria si stringe nel ricordo. Alle ore 17:00, presso il seminario Pio XI, si terrà un incontro a cura della dottoressa Francesca De Stefano con il gruppo di lettura “Viaggi tra le righe”, che commenterà il libro “Vittima di mafia, nome comune di persona”. A seguire, sarà celebrata una messa in suffragio da don Simone Gatto.