Luce ad Arghillà: l’arrivo delle nuove plafoniere

Giunte nel quartiere 60 plafoniere nuove che serviranno a dare luce tra i comparti ATERP grazie alla Comunità Energetica FATA Comunità

luce arghillà

Sono 60 le plafoniere nuove di zecca che serviranno a dar luce tra i comparti ATERP ad Arghillà. Il tutto grazie alla Comunità Energetica FATA Arghillà. “Speriamo di accenderle presto – si legge in un post su Facebook del progetto FATA Comunità – anche se non tutto dipenderà da noi: dipenderà anche dalla capacità dei cittadini e delle istituzioni coinvolte comprendere che la Comunità Energetica Solidale è una speranza concreta di rendere Arghillà un luogo più vivibile e sicuro”.

La realizzazione della Comunità Energetica ad Arghillà è parte integrante ed essenziale del progetto FATA Comunità, progetto del Consorzio Ecolandia sostenuto dai fondi dell’8×1000 della Chiesa Valdese, in partenariato con il Coordinamento di quartiere di Arghillà, l’ASD Arghillà, le associazioni Azimut e Fare Eco, la cooperativa sociale Rom1995 e l’associazione ACE Medicina solidale che gestisce il Polo sanitario di prossimità all’interno del complesso La Piazzetta.

FATA, si ricorda è l’acronimo dei quattro elementi naturali, fuoco, acqua, terra e aria, cui si aggiunge il quinto elemento, la Comunità, intesa come trasversale a tutto il progetto, per creare un percorso di rete che possa rendere la comunità partecipe e protagonista.

Ad ogni azione-elemento di FATA corrisponde la risposta ad una criticità specifica che colpisce il quartiere, con un approccio multilivello e con il fine di contribuire al miglioramento della qualità della vita dei cittadini in termini di contrasto alla marginalità e di soluzioni ai bisogni materiali e sociali.

La Comunità Energetica corrisponde proprio all’azione “fuoco” e ha il principale obiettivo di garantire “un sistema di illuminazione notturna nelle aree tra i comparti del quartiere”.

Un impegno che con le plafoniere pervenute in questi giorni inizia a concretizzarsi.

“Dare luce ai comparti significa rendere Arghillà un luogo migliore – conclude il post – ma anche restituire fiducia e speranza alle persone”.

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