Medical Humanities: la presentazione alla De Nava

Presentato dal CIS alla biblioteca comunale il volume “Nuovi strumenti sulla frontiera delle Medical Humanities: dalla medicina narrativa all’intelligenza artificiale”

Foto - Rosita Borruto - Antonio Pugliese - Paola Radici Colace

Nell’ambito della “Primavera Reggina 2025” e del “Maggio dei Libri 2025” nei locali della Villetta “P. De Nava” di Reggio Calabria, il Centro Internazionale Scrittori della Calabria – CIS con il patrocinio del comune di Reggio Calabria ha presentato il volume “Nuovi strumenti sulla frontiera delle Medical Humanities: dalla medicina narrativa all’intelligenza artificiale”. Hanno introdotto i lavori Sabrina Versaci, funzionario della Biblioteca “De Nava”, e Loreley Rosita Borruto, presidente del Cis della Calabria. Il volume, curato da Paola Radici Colace, studiosa da tempo impegnata in questa tematica, affronta le problematiche relative al nuovo approccio terapeu­tico, che considera la ‘narrazione della malattia’ un elemento costitutivo del percorso di cura, dalla diagnosi alla terapia, dalla riabilitazione ai trattamenti palliativi. Nel V sec. a.C. Ippocrate aveva sostituito alla medicina ‘magica’ che curava con erbe e formule, una ‘nuova’ medicina basata sul dialogo medico-paziente, in una conversazione che sviluppava ‘filosoficamente’ i tre momenti ancora oggi essenziali nella cartella clinica del malato: anamnesi, diagnosi, prognosi. Da qualche decennio è comparso all’orizzonte un nuovo sistema di decli­nare la relazione medico/paziente, che punta sul contributo che le parole e la narrazione possono dare all’efficacia delle cure, al rafforzamento della rela­zione medico/paziente, alla determinazione di diagnosi e cure più precise ed appropriate. I relatori hanno anche evidenziato la nuova metodica sulla base di tre diversi punti di vista: letterario-retorico, medico e comunicazionale. La Colace, già ordinario di Filologia Classica dell’Università di Messina, presidente onorario e direttore scientifico del Cis della Calabria, ha trattato il tema: La scrittura che ha guarito. Analisi de Il Male Oscuro di Giuseppe Berto, dove per la prima volta il romanzo è analizzato come laboratorio di una nuova funzione della scrittura, e la ‘scrittura’ come uno ‘strumento terapeutico’. Antonio Pugliese, già Ordinario di Clinica Medica Veterinaria dell’Università di Messina, componente del Comitato Scientifico del CIS della Calabria, si è soffermato sulla Medicina narrativa e pet-therapy: il triangolo medico/paziente/custode con analisi dell’interazione medico-custode, medico-paziente, custode-paziente e del benessere e della salute mentale.

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