Telemedicina: l’app dell’AIL Reggio-Vibo per supportare i pazienti

AIL Reggio Calabria – Vibo Valentia lancia un’app di telemedicina per i pazienti oncoematologici calabresi, tra i vincitori del Community Award Program 2025 promosso da Gilead Sciences

AIl Reggio-Vibo

Un’APP per supportare i pazienti calabresi colpiti da tumori del sangue, in particolare coloro che hanno già affrontato la complessità del trapianto di midollo, nasce con l’obiettivo di fornire uno strumento di telemedicina (mHealth, mobile health) che renda i pazienti più consapevoli del loro percorso di cura e più informati sui servizi territoriali disponibili.

Il progetto premiato dal Community Award Program 2025

È il progetto “Sviluppo app mHealth per assistenza e gestione servizi AIL per pazienti oncoematologici”, selezionato tra i vincitori del Community Award Program 2025, il bando nazionale promosso dall’azienda biofarmaceutica Gilead Sciences e riservato ad associazioni di pazienti e organizzazioni non profit nelle aree delle malattie infettive, oncologiche e oncoematologiche.

L’iniziativa di AIL Reggio Calabria – Vibo Valentia

L’iniziativa è ideata da AIL Reggio Calabria – Vibo Valentia “Alberto Neri” OdV, su proposta e progettazione della Dott.ssa Martina Pitea.

La duplice consapevolezza alla base del progetto

Il progetto nasce da una duplice consapevolezza: da un lato, i pazienti oncoematologici, soprattutto quelli sottoposti a trapianto, necessitano di un monitoraggio costante e prolungato che impatta profondamente sulla qualità della vita loro e dei familiari; dall’altro, la telemedicina sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nell’erogazione delle cure, in particolare in ambito oncologico, e può diventare uno strumento prezioso anche nei tumori del sangue.

Un’app per pazienti più informati e consapevoli

Coniugando questi due aspetti, l’APP permetterà ai pazienti calabresi di affrontare la malattia in modo più informato e consapevole, fornendo – in tempo reale – indicazioni aggiornate sui servizi AIL disponibili nel territorio regionale.

I servizi disponibili sull’app AIL

Tra le informazioni disponibili sull’APP ci saranno:

  • Case AIL in prossimità dei centri ematologici regionali per chi deve ricevere la terapia

  • Assistenza domiciliare e servizi navetta

  • Viaggi solidali e supporto logistico

  • Assistenza psicologica per il paziente e i familiari

L’obiettivo del progetto

L’obiettivo è creare una continuità assistenziale tra cure ospedaliere e supporto territoriale, favorendo una presa in carico globale del paziente e del suo contesto familiare, anche sotto il profilo sociale, psicologico ed economico.

Le parole della Dott.ssa Martina Pitea

“Spesso chi affronta un percorso trapiantologico si trova di fronte non solo a sfide cliniche complesse, ma anche a un senso di isolamento e frammentazione che possono rendere ancora più difficile affrontarle” – commenta la Dott.ssa Martina Pitea, ideatrice del progetto, dottore di ricerca in Biochimica e Responsabile della Segreteria Scientifica e di Presidenza del GITMO (Gruppo Italiano Trapianto Midollo Osseo, Cellule Staminali Emopoietiche e Terapia Cellulare).

“Con le informazioni sui servizi AIL puntiamo a far sì che il paziente e i suoi familiari superino quel senso di caos, confusione e isolamento nell’ottica di una presa in carico non solo medica, ma anche psicologica, sociale, economica e familiare.”

Informazioni scientifiche e divulgative nell’app

L’APP conterrà anche informazioni scientificamente accurate ma divulgative sulle patologie ematologiche e sui percorsi di cura disponibili, per migliorare la consapevolezza del paziente e favorire la compliance terapeutica. Come dimostrato da numerosi studi psico-oncologici, infatti, una maggiore conoscenza della malattia riduce sentimenti di ansia e sconforto, migliorando la partecipazione del paziente al proprio percorso di cura.

Un progetto pilota per la Calabria

“L’APP che andremo a sviluppare rappresenta un progetto pilota – il primo nella nostra realtà regionale – di cui andremo a valutare l’utilità attraverso un questionario proposto ai pazienti che ne faranno uso” – conclude la Dott.ssa Martina Pitea.

“Vogliamo mettere a disposizione uno strumento realmente efficace che favorisca la creazione di una rete di cura e assistenza integrata tra quella ospedaliera e quella territoriale fornita da AIL.”

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