No al massacro in Palestina. È questa la voce che vuole squarciare il silenzio, l’inerzia, attraverso letture ad alta voce, testimonianze, poesie, sit-in. Una voce che anche Reggio Calabria vuole fare sentire, per fermare il rumore assordante delle bombe, dei droni, dei bambini ammazzati mentre cercano cibo per sfamarsi, degli innocenti sacrificati sull’altare di una guerra che non gli appartiene.

“Senza il mondo Gaza muore”

“Senza il mondo Gaza muore. Rompiamo il silenzio e l’inerzia” è il grido accorato dell’iniziativa tenutasi ieri a Spazio Open di via Dei Filippini, organizzata dal comitato Palestina Ci Metto la Faccia RC.

“Aderiamo alla giornata del 9 Maggio ‘Europa contro il genocidio l’ultimo giorno di Gaza’. Per l’8 Maggio abbiamo organizzato un evento di letture ad alta voce, perchè leggere ad alta voce è un enorme atto di cura, che nutre e rimette chi ascolta, somigliando quasi a una forma di preghiera, un vero e proprio mettersi al servizio dell’altro. In questo caso – dichiara il referente del comitato Gianni Votano – a servizio della vita di civili palestinesi innocenti”. “Vogliamo fare arrivare a questo popolo la nostra vicinanza pur nella nostra impotenza sperando – conclude Votano – che il nostro impegno come società civile smuova i capi di stato e di governo del mondo a fermare questo massacro”.

“Siamo di fronte a un progetto del governo israeliano – da non confondere col popolo israeliano perché Netanyahu viene contestato ogni giorno – non solo di occupare Gaza ma di riprendersi la Cisgiordania in nome di una Bibbia di 2800 anni fa. Un caso di estremismo religioso in sostanza. È come se venissero i Greci in Calabria e dicessero qui c’eravamo noi e si prendessero tutti i territori della Magna Grecia” esordisce il professor Tonino Perna, fondatore della campagna Palestina Ci metto la faccia.

“Purtroppo stiamo assistendo ad un genocidio in diretta, con oltre 50mila morti e sono solo i numeri che si conoscono, poi ci sono quelli che muoiono di fame. Dunque, il governo di Netanyahu va condannato senza se e senza ma. E chi non lo condanna è complice di un genocidio, molto semplicemente”. E nonostante sul capo israeliano penda la spada di Damocle della condanna della Corte di Giustizia Europea, “questa non è riconosciuta dagli Stati Uniti che sarebbero l’unico paese in grado di fermarlo, perché l’Europa sta mantenendo una posizione ambigua, se non addirittura complice. Dovrebbe agire in maniera seria – rincara Perna – sanzionando Israele come ha fatto con la Russia, ritirando l’ambasciatore e così via. Perché è giusta l’esistenza di Israele ma non si può essere d’accordo  con un governo di criminali che sta colpendo in massa per ammazzare un intero popolo”.

Il sit-in di oggi sul Corso Garibaldi

La solidarietà al popolo palestinese, sotto l’egida dell’Ultimo giorno di Gaza, passa oggi 9 maggio dal sit-in organizzato dagli street artist reggini sul corso Garibaldi.

L’appuntamento è alle 18:30/19:00 presso piazza San Giorgio, per una performance collettiva di protesta e testimonianza contro l’occupazione militare israeliana nella Striscia di Gaza.

“Sarà una camminata silenziosa che attraverserà la città fino a Piazza De Nava. Indosseremo garze insanguinate, in segno di lutto, resistenza e solidarietà verso il popolo palestinese, sottoposto a una violenza sistematica che colpisce vite civili, ospedali, scuole, intere famiglie” fa sapere il referente dell’evento l’artista Bruno Salvatore Latella (LBS).

“Sarà un’azione simbolica, ispirata alle recenti manifestazioni francesi, per far parlare i nostri corpi quando le parole non bastano più”. La partecipazione è aperta a tutte e tutti. Nessun simbolo di partito, nessuna bandiera se non quella palestinese, “solo i corpi e la verità che cammina”.

Chiunque voglia unirsi o contribuire può contattare il gruppo WhatsApp  https://chat.whatsapp.com/JHcIdVYkY7f2mxZ73BKDhv