Umberto di Savoia al centro dell’incontro Anassilaos

Domani alle 17:30 presso lo Spazio Open di via Filippini a Reggio Calabria, l'incontro sulla figura del principe di Piemonte e re d'Italia in occasione del 120esimo anniversario della nascita

In occasione del 120° anniversario della nascita di Umberto di Savoia, principe di Piemonte e re d’Italia, e del centenario della scuola reggina a lui intitolata, l’Associazione Culturale Anassilaos ha promosso un incontro dedicato alla sua figura.

L’evento si terrà domani 26 novembre alle ore 17:30 presso lo Spazio Open di Via Filippini a Reggio Calabria. Durante l’incontro, due studiosi di storia, il Dott. Fabio Arichetta e il Prof. Domenico Romeo, entrambi membri della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, approfondiranno il ruolo e l’influenza di Umberto di Savoia nella storia della città e del paese. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio della Deputazione di Storia Patria per la Calabria.

Reggio Calabria e il rapporto con la dinastia dei Savoia

Il Dott. Fabio Arichetta, partendo dal volume Reggio e i Savoia dell’indimenticato storico Agazio Trombetta, tratterà dell’intenso legame che Reggio Calabria, nel corso del Novecento, ha avuto con la famiglia reale. Il rapporto tra la città e la dinastia dei Savoia iniziò il 31 luglio 1900, quando Vittorio Emanuele III, dopo l’assassinio di Re Umberto, sbarcò per la prima volta a Reggio Calabria come nuovo sovrano d’Italia. Da quel momento, il sovrano tornò più volte nella città, sia in occasioni gioiose che in momenti difficili. Tra gli eventi più significativi, Arichetta citerà la visita nel 1907 per l’inaugurazione del busto del padre nella Villa Comunale, quella del 1908 in occasione del tragico terremoto che colpì la città, e la visita del 1922 per l’inaugurazione del nuovo Palazzo di Città. Un’altra tappa importante fu quella del maggio 1930, quando Vittorio Emanuele III partecipò all’inaugurazione del Monumento ai Caduti sul Lungomare, opera dello scultore Francesco Jerace.

Umberto di Savoia: tra impegni ufficiali e vita privata

Umberto di Savoia, Principe di Piemonte, visitò più volte Reggio Calabria, sia in veste ufficiale che privata. Una delle sue visite più significative fu nel 1932, quando, insieme alla sua consorte Maria José, partecipò alla posa della prima pietra per l’edificazione del Museo Archeologico Nazionale. Durante questo periodo, la coppia reale visitò anche altri importanti centri della provincia, inaugurando numerose opere pubbliche e iniziative caritatevoli.

Umberto tornò a Reggio Calabria nel 1935 per l’inaugurazione del Tempio della Vittoria, e nel maggio 1946, già sovrano d’Italia, visitò la città durante la campagna elettorale per il referendum istituzionale, in un momento storico cruciale per il paese.

Durante questa visita, Umberto fu accolto con grande calore dalla popolazione reggina, che il successivo 2 giugno votò massicciamente per la monarchia.

La figura di Umberto nel panorama nazionale

Il Prof. Domenico Romeo, invece, analizzerà la figura di Umberto di Savoia nel contesto storico più ampio, focalizzandosi sul difficile periodo che la dinastia Savoia attraversò a partire dal 1922, dopo la fine della Prima Guerra Mondiale e il trionfo della Vittoria. Casa Savoia condivise sempre più le responsabilità politiche legate al fascismo, dalle leggi razziali fino agli anni della Seconda Guerra Mondiale e della sconfitta. Romeo evidenzierà come Umberto, pur essendo Principe di Piemonte, non potesse esercitare un’influenza diretta sulle decisioni politiche, in quanto, come affermava suo padre, Vittorio Emanuele III, la dinastia governava “uno alla volta”. Durante gli eventi del 1943, che portarono alla fuga da Roma dopo l’armistizio dell’8 settembre, Umberto avrebbe voluto avere un ruolo più attivo, ma si trovò sempre in una posizione di subalternità rispetto alla leadership del padre.

Le alternative storiche e il ruolo della monarchia oggi

Infine, un punto interessante sollevato dal testo riguarda le riflessioni su come la storia d’Italia sarebbe cambiata se nel 1946 avesse prevalso la monarchia. Sebbene questo rimanga un terreno incerto per gli storici, si sottolinea come le monarchie costituzionali moderne, come quelle di Regno Unito, Spagna, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Danimarca, Svezia e Norvegia, rappresentino un simbolo di unità nazionale che spesso supera le divisioni politiche. In un periodo storico come quello attuale, caratterizzato da un’aspra lotta politica, la figura di un sovrano costituzionale potrebbe forse meglio incarnare l’unità e il senso di continuità dello Stato, senza le divisioni tipiche di un sistema repubblicano. Questo spunto di riflessione invita a considerare quanto la monarchia, in alcune situazioni, possa avere un ruolo stabilizzante, rispetto a un presidente eletto, che pur essendo una figura importante, è comunque espressione di una parte della politica nazionale.

Share via