“Un corpo gioioso capace di curare” alla Mediterranea

Domani 6 giugno presso l’aula Magna dell’università l’incontro dedicato alla relazione terapeutica con Francesca Cammareri e Aurelio Diano del Movimento Darsi Pace

Un corpo gioioso capace di curare”. È il titolo dell’incontro, promosso dal movimento Darsi Pace, che sarà ospitato domani, venerdì 6 giugno, alle 16:30 presso l’aula Magna dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. L’evento, che vedrà la partecipazione dell’animatrice territoriale del movimento Darsi Pace, Francesca Cammareri e del formatore di Darsi Pace, Aurelio Diano, si inserisce nel progetto nazionale “L’Italia in Movimento”, che il fondatore di Darsi Pace, Marco Guzzi ha voluto lanciare a partire dal marzo scorso su tutto il territorio nazionale.

Un evento per chi cura e per chi è curato

“Un Corpo Gioioso Capace di Curare” è molto più di un titolo evocativo. È una chiamata all’ascolto e alla consapevolezza, rivolta in particolare a medici e personale infermieristico ma estesa a chiunque abbia interesse a confrontarsi con la relazione terapeutica a 360° e a capire quanto non prendersi cura di se stessi renda tutto più complicato, ancora di più quando l’implicazione della relazione è notevole come quella tra medici, infermieri e paziente.

“L’evento rappresenta una vera e propria ‘cura dei curanti’. Se non siamo al meglio di noi – spiega Francesca Cammareri – quello che emerge nelle relazioni non è certamente il meglio. E in contesti delicati come quelli sanitari, questo è ancora più evidente. Se già normalmente nelle relazioni siamo agiti dalle nostre emozioni, che si tratti di rabbia, paura, ansia, in una relazione di cura, in cui occorre accompagnare persone che al di là delle sofferenze generali, incontrano un momento di ulteriore fragilità, è evidente che c’è maggiore bisogno di avere questa competenza delle proprie doti umane. Però se non le lasciamo emergere, se non le conosciamo, se non le nutriamo, ciò che viene fuori sono sempre relazioni sfuggenti, dove il paziente teme ancora di più l’incontro con l’operatore. E quest’ultimo agisce puntando sulla difensiva. Perché come spesso dice Marco Guzzi, abbiamo un gran bisogno degli altri ma in realtà ne abbiamo anche paura”.

Come arrivare a un “corpo gioioso”

Come arrivare dunque a un “corpo gioioso”? “Prendendosi cura di sé che poi è il percorso di consapevolezza interiore, di crescita personale e spirituale che da anni facciamo in Darsi Pace. Ci prendiamo cura di noi, imparando ad accoglierci, ad ascoltarci, a comprendere che cosa si muove dentro di noi, a incontrare quelle che sono le nostre emozioni, i nostri sentimenti, quindi la paura, la rabbia, la tristezza, il senso di vuoto, il senso di solitudine. E questo vale per tutti gli esseri umani e a maggior ragione nelle relazioni di cura, dove la competenza professionale è fondamentale ma se viene a mancare quella parte di corpo risanato, pacificato, manca la capacità di accogliere e di sostenere le difficoltà che arrivano dalle persone che chiedono aiuto” aggiunge la Cammareri.

“Nei miei 28 anni di volontariato ospedaliero ho anche coordinato un gruppo di volontari e quello che sottolineavo sempre era che quando ci si spoglia dei propri abiti per indossare la divisa, bisogna svuotarsi anche delle emozioni negative per poter accogliere – rincara – perché il malato, di qualunque genere sia, di qualunque problematica sia stato investito, di qualunque età sia, ciò di cui sente prima di tutto il bisogno è l’accoglienza, una dimensione umana”.

Le parole e i sorrisi che curano

Durante l’incontro, saranno proiettati e commentati alcuni passaggi tratti da una serie di video formativi di Marco Guzzi, con particolare attenzione a un elemento fondamentale della relazione terapeutica: “l’importanza di usare le giuste parole, le parole che curano. Dopo di che parleremo della ‘postura sorridente’ che, unita alle parole che curano, può veramente aiutare la relazione ad assumere un aspetto terapeutico. E quindi, attraverso queste slide, parleremo del sorriso e dell’importanza che riveste a livello di terapia. Aurelio Diano farà un intervento in cui collegherà i temi affrontati all’interno del percorso proposto dal Movimento. Dopo lasceremo spazio al pubblico per domande e riflessioni condivise” precisa l’animatrice territoriale.

“Un Corpo Gioioso Capace di Curare” non è solo un momento formativo, conclude la Cammareri, “ma un invito a ritrovare il meglio di noi, ripartendo da noi stessi per poter incontrare l’altro nella sua vulnerabilità, un’opportunità concreta per riscoprire una nuova relazione umana nella cura”.

Share via