Yoga della risata: una vera e propria terapia per corpo e mente

Ne parliamo con la teacher Vittoria Fazzone che ogni lunedì tiene il corso di Yoga della Risata presso Spazio Open. Domani i festeggiamenti per la Giornata Mondiale della Risata

Vittoria Fazzone Yoga della Risata

Ridere fa bene e questo è un dato di fatto. Ma ridere ascoltando barzellette o guardando un film comico è facile. Ridere, invece, quando non c’è nessun motivo per farlo, un po’ meno. Eppure il nostro corpo non distingue tra una risata autoindotta e una spontanea e ridere per scelta è una tecnica che ci fa stare bene, riportando il buonumore ma soprattutto agendo sulla salute di mente e corpo. E poi si sa a forza di indursi la risata poi si finisce col ridere sul serio! È questa la tecnica dello Yoga della Risata che la teacher Vittoria Fazzoni pratica da anni a Reggio Calabria, ogni lunedì presso lo Spazio Open di via Dei Filippini, con un corso aperto a tutti, senza limiti di età.

Vittoria, partiamo dallo spiegare cos’è lo Yoga della risata

“Lo Yoga della risata è una tecnica che combina la respirazione con la risata incondizionata perché tutti siamo in grado di ridere con l’ausilio di barzellette o video comici mentre nello Yoga della risata si ride per scelta, svincolando la risata dall’umorismo in sé. La scienza ha dimostrato, infatti, che il corpo non distingue tra una risata autoindotta e una spontanea e questa è la sola tecnica che consente a noi adulti di raggiungere una risata sostenuta senza dover necessariamente coinvolgere il pensiero cognitivo che normalmente agisce da freno alla risata naturale. Perché la nostra mente è tutta un turbinio di angosce, preoccupazioni, paure, invece il movimento, la risata, il gioco agiscono all’opposto. Si tratta, insomma, di una pratica di gruppo nata grazie al dottor Madan Kataria, un medico indiano, fondatore del movimento Laughter Yoga, ben 30 anni fa, in cui la risata viene stimolata attraverso dei veri e propri esercizi fisici”.

In cosa consiste questa pratica?

“Si comincia con degli esercizi di riscaldamento, guardandosi negli occhi, che è un’azione che attiva i neuroni specchio, poi si inizia a battere le mani, a muoversi, a ripetere dei vocalizzi, come ho ho, ha ha, ha, come un mantra, e si usano esercizi di respirazione anche per preparare i polmoni alla risata. A questi seguono altri esercizi basati su tecniche di visualizzazione, anche teatrali, e soprattutto si sfrutta un po’ la giocosità, tornando un po’ bambini, lasciandosi andare, facendo dei giochi, anche a squadre, cantando, ballando, e giocoforza la risata da autoindotta diventa spontanea. Un approccio libero, in sostanza, nel senso di riacquistare quell’aspetto infantile che abbiamo perso.

Ad ogni modo, ci sono tanti metodi e tecniche che poi vanno adattate ad ogni gruppo e tutti gli esercizi di risata sono intervallati da una respirazione più lenta, perché la risata stessa non è altro che una profonda respirazione, ed è provato dalla scienza che già dopo 10 minuti provoca un cambiamento biochimico nel nostro corpo, facendo aumentare la quantità di ossigeno nelle cellule, eliminando l’anidride carbonica, attivando determinati ormoni e producendo benefici fisiologici”.

Di quali benefici parliamo?

“I benefici sono infiniti perché noi ridendo inspiriamo ed espiriamo attivando i muscoli addominali e il diaframma. Nel momento in cui facciamo una risata di pancia, si attiva il sistema parasimpatico che è la parte calmante del nostro sistema nervoso autonomo regolando così tutti gli organi importanti, il cuore, i polmoni, la frequenza cardiaca, il diaframma, il sistema immunitario e, persino, l’intestino. Quindi è scientificamente provato che lo Yoga della risata innesca un cambiamento biochimico nel nostro corpo perché abbassa il cortisolo, che è l’ormone dello stress, della paura, del dolore, e aumenta la serotonina, l’endorfina, la dopamina, gli ormoni del benessere in generale apportando dei grandi benefici. Io la paragono a un sistema di depurazione, come quello delle città, con le discariche ai margini, cui però bisogna arrivare, e, nel nostro corpo possiamo farlo solo con il movimento, attivando i muscoli ed eliminando le sostanze di scarto”.

Come ti sei approcciata a questo mondo?

“Ho conosciuto questa tecnica tanti anni fa all’ospedale San Raffaele di Milano. Mi trovavo lì per un corso di formazione di estetica oncologica. All’epoca sono stata la prima in Calabria e una delle prime in tutta Italia a conseguire questa certificazione internazionale e sentendo accennare a vari metodi alternativi sul benessere ho appreso dell’esistenza dello Yoga della Risata. Tieni conto che praticavo già da anni yoga e quindi la cosa mi ha incuriosito molto, così ho voluto approfondire. Ho deciso quindi di formarmi, per un mio benessere personale, ho conseguito i vari livelli e sono diventata insegnante. Poi quando ne ho visto i benefici sulla mia vita, sulla mia famiglia, su mia nipote malata di Sla, non potevo tenere questa pratica solo per me, e ho deciso di renderla pubblica, di metterla a disposizione degli altri, iniziando ad insegnarla”.

Che riscontro c’è a Reggio?

“Una volta che si conosce questa pratica poi non la molli più, ma all’inizio non è molto semplice. Io è da più di 5 anni che tengo i miei corsi qui a Spazio Open, almeno una volta alla settimana, ma l’approccio, e non solo a Reggio, è un po’ lento, nonostante quest’anno abbiamo festeggiato il trentennale dello Yoga della risata, il 13 marzo scorso. Devi tenere presente che veniamo da una cultura, da una mentalità, quella occidentale, che considera la risata una cosa superficiale, infantile stupida. Per secoli, infatti è stata repressa, quasi demonizzata. Ci vuole del tempo, quindi. Considera che quando sono arrivata a Reggio quasi quarant’anni fa praticavo yoga tradizionale e all’epoca era considerato un po’ marziano mentre oggi è la normalità. Ultimamente poi ho notato che sta prendendo piede proprio nel settore medico ospedaliero e questo è un bene, perché infermieri e medici sono i primi che conoscono il funzionamento del nostro corpo. Io stessa sono stata chiamata per praticare Yoga della risata in un ospedale di Crotone, ho praticato attività di team building per Clivia e tengo corsi anche online a persone di Udine, Genova, ecc. Oggi, poi, la pratica è riconosciuta dal Miur e in alcune regioni la formazione dà diritto a crediti professionali. E quest’anno è nato anche l’Istituto italiano di Yoga della risata di cui faccio parte. L’unione fa la forza, dunque, e pian piano si diffonderà. Già il movimento di Cataria è presente in oltre 120 paesi”.

Domani è la Giornata mondiale della risata…

“Si, e come ogni anno festeggeremo anche noi. E quest’anno lo faremo qui a Spazio Open nella nostra sede con un evento aperto a tutti, proprio con lo scopo di promuovere questa tecnica, domani alle 10:30. Faremo ovviamente una pratica della risata e poi leggerò il messaggio del dottor Kataria che, nello spirito della Giornata mondiale della risata per la pace, la salute e la felicità nel mondo, invita tutti alla trasformazione interiore, essenziale per avere un cambiamento nel mondo esterno. Del resto, ridere si sa è la miglior medicina, e allora come dice lo stesso Kataria, ‘alziamo le braccia al cielo, facciamo un respiro profondo e ridiamo di cuore per un minuto intero, inviando vibrazioni positive per aiutare a portare la pace in tutto il mondo’”.

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